Dopo quasi tre mesi di chiusura obbligata i professionisti del settore benessere sono ripartiti e ancora resistono, pur non senza pensieri e preoccupazioni. In un periodo così pieno di ansie e preoccupazioni le persone ricercano ancora di più un momento di benessere e di relax pur non senza insicurezze. I professionisti del settore benessere sono da sempre ligi ed attenti all’igiene e alla sterilizzazione di tutte le loro attrezzature e da sempre mettono al primo posto la salute e la sicurezza di tutti i loro clienti.
Per farvi capire quanto il lockdown abbia inciso su questo settore vi segnaliamo i dati di Confartigianato imprese riferiti ad aprile 2020. Nel periodo di lockdown, Confartigianato ha un considerevole aumento degli abusi per il settore di estetica e acconciatura. Settore che conta 130.000 imprese e 230.000 addetti. La percentuale degli operatori abusivi è pari al 26,3%, in aumento rispetto al periodo precedente (15,5%); persone che operano come parrucchieri ed estetiste senza possederne i titoli e senza rispettare tutte le norme igienico – sanitarie e di sicurezza previste per svolgere l’attività. Una concorrenza sleale nei confronti dei professionisti regolari e soprattutto un rischio per la salute in questo periodo così difficile a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
L’effetto tra mancati ricavi per la chiusura obbligata e l’aumento dell’abusivismo ha causato alle imprese, per i mesi di marzo, aprile e maggio, una perdita generale di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. Le conseguenze si riversano non solo sul lato economico ma anche sull’occupazione. I mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49 mila addetti.
Per restare nel nostro territorio in provincia di Treviso la perdita di fatturato è arrivata a 23 milioni di euro. Il prolungato lockdown e il lavoro abusivo hanno ampliato le perdite per le estetiste e gli acconciatori della Marca trevigiana. Solo nella Marca operano 2.112 imprese con 4.447 addetti; nel Veneto sono 24.957.
Lavorare in questo periodo non è facile, perché i protocolli da seguire non sono pochi e le spese per metterli in atto sono state alte: mascherine FFP2, visiere protettive, igienizzante per i parrucchieri, camici monouso, zoccoli sanitari lavabili e copriscarpe, mascherina FFP2, visiera protettiva, guanti e igienizzante. Ma per quanto sia complesso la passione per il lavoro, la voglia di riaprire e il desiderio di dare a tutti i clienti benessere e relax in un periodo così difficile danno ai professionisti del settore la forza per affrontare il lavoro di ogni giorno.
Avanti tutta!!!!